domenica 29 agosto 2010

Crumble Doppia Frolla

Quando la voglia di dolce si unisce indissolubilmente alla voglia di sperimentare qualcosa di nuovo, restare con le mani in mano mi è davvero impossibile! E ieri questo incredibile mistero ha dato i suoi frutti!
Mi spiace, ma mi trovo ancora nella fase dolci. Abbiate fede: prima o poi mi passerà!
Beh. Avevo appunto voglia di sperimentare qualcosa di nuovo e la mia mente è andata dapprima a rovistar nello scatolone etichettato "possibili idee di dolci al cucchiaio" (quelli già sperimentati non avrebbero soddisfatto le mie voglie...per partito preso!), poi -dopo aver confrontato gli ingredienti necessari con la lista degli ingredienti disponibili- è passata allo scatolone "crostate e affini".
Ho sentito l'eco di un grido fra gli scatoloni "Elisa! Ho trovato! Il Crumble!"
Ho controllato anche io le liste degli ingredienti.
Farina: c'è; zucchero: non manca mai; burro: speriamo che basti; mele: non ne posso più di vederle in casa.
In effetti non serviva altro!
Ovviamente però ho aggiunto il mio solito tocco in più.
La cosa divertente è che, dopo carrellate infinite di crumbles visti nei vari foodblog, e pur essendo ben incuriosita dalla ricetta, non mi ero mai appuntata ingredienti e procedimenti.
La ricetta dello scatolone mentale era una ricetta vista tempo fa su un libro, letta velocemente e archiviata per "quando servirà".
Veniva semplicemente chiamata "torta", ma aveva la faccia da crumble! (anche se ai tempi in cui l'avevo memorizzata, non lo sapevo ancora!)
Ebbene... E torta-crumble sia!
Ancora col dubbio di cosa stessi creando (sarà o non sarà un crumble?) ho iniziato a lavorare. Lavoro rapido, oltretutto, direi. E quando dal forno ha iniziato ad aleggiar in Cucina il profumo di frolla...beh...La questione "Crumble o Non-crumble" a quel punto importava poco!
Perdonerete le foto orrende (soprattutto quella del dolce ancora ben composto nella teglia), ma capirete: ero in preda ai profumi, oltre che al caldo soffocante e alle luci terribilmente artificiali di Casina di Notte.
Stamattina la torta mi ha deliziato a colazione (ed ho anche sfornato qualche foto migliore di dettaglio!), ma ero sempre più concentrata sul gusto che non sulla qualità degli scatti che andavo facendo. E poi...sempre quel tarlo fisso: come diamine si può chiamare questa torta? E' un crumble oppure no? Potrò usarla per il contest?
Pranzo dai miei. Non posso non portare il dolce. Ormai sta diventando una tradizione: il mio esperimento del week-end approda di fisso in CasaMammaPapà.
Non si sono leccati le dita, ma solo perchè mangiando questo dolce con le forchettine non se le sono sporcate!
E al fatidico "Che buono! Come si chiama questo dolce?", ho sfoderato un bel "bhoooooo!" che ha colto tutti di sorpresa.
Dopo le spiegazioni del caso, Mamma s'è messa a cercare la descrizione generica del Crumble, su uno dei suoi miliardi di libri ed abbiamo dedotto che anche se il mio dolce non è un crumble tradizionale, in uno slancio di fantasia, lo possiamo tranquillamente definire un...

Crumble Doppia Frolla






Ingredienti:
Per la pasta:
300 grammi di farina
150 grammi di burro
un cucchiaio di zucchero
75 grammi di acqua

Per farcire e "crumblare":
4 mele
"quanto vi piace" di cioccolato fondente (io ne ho scelto uno arricchito di pezzetti di lampone)
2 savoiardi
50 grammi di zucchero
80 grammi di burro
100 grammi di farina
zucchero a velo

Innanzitutto prepariamo la pasta per la base. Facciamo sciogliere il burro e lo versiamo in una ciotola, aggiungiamo la farina, lo zucchero e l'acqua mescolando rapidamente. Formiamo una palla e la lasciamo riposare in frigorifero per una mezz'ora.
Nel frattempo prepariamo la frutta per la farcitura. Laviamo e sbuciamo le mele, priviamole dei semi e del torsolo e tagliamole a spicchi sottili. Per evitare che s'anneriscano bisognerebbe bagnarle con del succo di limone, ma io non l'ho fatto: son stata abbastanza rapida da non far scurire la frutta!
A questo punto imburriamo ed infariniamo una teglia da crostata (io ho usato una pirofila), accendiamo il forno a 220° e prendiamo la pasta dal frigorifero. La stendiamo con un mattarello fino ad ottenere una sfoglia spessa circa 3mm. Adagiamo la sfoglia sulla teglia per coprirne la base e le pareti.
Copriamo la base della torta con metà della frutta, cospargiamo sulle mele i savoiardi sbriciolati e il cioccolato a pezzettini. Versiamo sul tutto due cucchiai dello zucchero (100 grammi totali), copriamo con le mele rimaste, cospargiamo con un altro cucchiaio di zucchero.
Ora dobbiamo fare la pasta per crumblare il nostro dolce. Uniamo il burro, la farina e lo zucchero avanzato, mescoliamo brevemente e strofinando la pasta fra le mani creiamo tante briciole che faremo ricadere sul dolce per coprirlo.
Fatto tutto questo, il nostro forno sarà già in temperatura da un po'. Inforniamo la teglia e ce la scordiamo per circa 20 minuti. Poi abbassiamo la temperatura a 180° e cuociamo per altri 20 minuti.
Una volta fredda, cospargiamo la superficie della torta con dello zucchero a velo...e iniziamo a tagliar fette!
Se vogliamo una presentazione importante, possiamo accompagnare la torta con dello zabaione o una crema calda al cioccolato. Nel periodo estivo l'ideale è un pò di marmellata!

E con questa ricetta, partecipo al contest "Crumble dolci e salati"
organizzato da Panna Cioccolato e Fantasia


giovedì 26 agosto 2010

Torta fresca al sambuco

Sono ancora in fase-dolci.
Mi passerà, prima o poi. Intanto me la godo, ed anche le mie carissime papille gustative ringraziano!
Questa volta è stato il turno di una torta fresca, ed in queste giornate calde va giù che è una meraviglia! Bisogna però starci attenti, come per il vino bianco, perchè questo dolce è una bomba calorica. Io ho ovviato il "problema", donandone mezza ai vicini di casa (allegra famigliola felice composta da: mamma, papà e tre tesorini vivacissimi), appena rientrati dalle loro vacanze. Il mio pensiero di Bentornati è stato apprezzato e li ha colti di sorpresa, ma vedremo come commenteranno!
La ricetta da cui ho tratto spunto per questa mia torta l'avevo trovata molti mesi fa in internet, quando ancora non avevo in mente di aprire un blog di cucina e quando ancora non mi importava un granchè prendermi nota della fonte della ricetta. In ogni caso suppongo che in ogni foodblog ci sia qualcosa di quantomeno simile! Io certamente sperimentando la ricetta-base appena scovata non ho saputo non aggiungere i miei soliti tocchi, primo fra tutti una bella dose di fiori di sambuco! Ovviamente ora che di sambuchi in fioritura non ce n'è, bisogna costringersi a farne a meno ed accontentarsi dell'aroma dato da un filo di marmellata, ma...
Vi lascio la ricetta completa, quella del primo esperimento, e nel corso della ricetta e nelle note di fondo, vi lascio traccia anche della rivisitazione in tempo di sfioritura dei sambuchi con un po' di miei commenti e considerazioni. Poi mi dite anche voi cosa ne pensate!
Ebbene, ecco a voi la mia...

Torta fresca al sambuco



Ingredienti:
250 grammi di frollini al mais (nella seconda versione, ho usato quelli al cioccolato)
100 grammi di burro
250 grammi di yogurt alla banana
125 grammi di yogurt alla vaniglia
250 grammi di panna da montare
30 grammi di zucchero a velo (solo se la panna non è già zuccherata)
5-6 ombrelli di fiori di sambuco (in periodo di sfioritura, un paio di cucchiai di marmellata di sambuco. Ma questo è un tocco in più di cui si può comunque fare a meno, e la nostra torta sarà semplicemente allo yogurt!)

Per prima cosa facciamo fondere il burro e, mentre il fornello fa il suo dovere, sbricioliamo i biscotti nel mixer e li mettiamo in una terrina. Aggiungiamo il burro fuso e mescoliamo bene in modo che il burro si assorba in modo omogeneo.
Versiamo il composto in uno stampo a cerniera (io ne ho usato uno di 26 cm di diametro) e lo stendiamo in modo uniforme, pressandolo bene sul fondo. Questa sarà la base biscottata del nostro dolce. Mettiamo nel frigo e non pensiamoci per un po' ...anche perchè c'è la farcia da fare!
Se li abbiamo, prepariamo i fiori di sambuco pulendoli e diraspandoli dai ramettini.
Ora in una terrina montiamo a neve fermissima la panna, aggiungiamo lo yogurt e, se serve, lo zucchero a velo. Mescoliamo bene, con movimenti delicati dal basso verso l'alto per non smontare la panna. Aggiungiamo anche i fiori e mescoliamo per distribuirli uniformemente nel composto.
A questo punto recuperiamo lo stampo dal frigorifero. Se non abbiamo potuto mettere fiori freschi nella farcia, stendiamo un velo di marmellata di sambuco sulla base biscottata, mantenendoci scostati dal bordo. Ora copriamo il tutto con la farcia di panna e yogurt, distribuendola in modo omogeneo nello stampo e livellandola per bene.
Adesso dobbiamo costringerci a dimenticare il nostro dolce (ma questa volta è cose più complicata!), almeno 4 ore in frigorifero. Se dopo due ore, la farcia sembra ancora morbida, passiamo alle maniere forti e spostiamo il dolce nel freezer (e in questo caso lo dovremo tirar fuori almeno mezz'ora prima di servirlo, s'intende)!
In ogni caso, come vi ho anticipato, il rischio è che questo dolce, dopo l'ultima permanenza in frigorifero/freezer, veda la luce del sole per un'ora al massimo, perchè sparisce dal piatto di portata ad una velocità impressionante! Però è una soddisfazione!

Note: Si può decorare la torta con fiorellini freschi di sambuco o altri fiori bianchi per un effetto molto raffinato, soprattutto se si sono messi fiori di sambuco freschi anche nell'impasto (perchè traspaiono e, secondo i miei gusti, sono davvero deliziosi da vedere, oltre ad aggiungere un aroma speciale al dolce!), oppure si possono usare dei fiori essiccati (come nella foto, in cui ho usato fiori di sambuco pressati).


Con questa ricetta partecipo al Contest "Ti cucino..con i fiori",
organizzato da Lucy nel suo blog "Ti cucino così".

martedì 24 agosto 2010

Una semplice insalata: l' Insalata Van Gogh

Niente, niente, niente! Non c'è proprio niente da fare!
In questo periodo la Cucina non è la Mia Cucina: ma è diventata un parco giochi!
Sarà che ormai mi ero quasi illusa/rassegnata (non ho ancora capito se prevalesse il lato positivo o quello negativo...bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? mah...mistero!) all'incombere dell'autunno.
Avevo già settato il cervello predisponendolo per il cambio di stagione negli armadi, per la copertina sul letto, e per proporre menù a base di cose come minimo tiepide, se non direttamente fumanti.
E invece no! Ci piombano così, fra capo e collo, altre giornate di sole cocente, abbinate alla molto più noiosa cupoletta di nuvolotte settembrine -eh sì: quella c'era prima ed è rimasta, mannaggia!- che crea quella deliziosa afa che ti fa sentire già di prima mattina alla pari di un mocio vileda pronto per essere strizzato; quell'aria gentile e primaverile che ti induce a cercare la pressione sanguigna negli angoli più remoti della cantina, perchè in effetti ti chiedi dove è finito quel che il cuore pompa, dato che sembra viaggiare a bolle d'aria...calda, ovviamente!
Sì, sembra di vivere in un forno. Non ventilato, per essere specifici.
Ed io con questo caldo devo mettermi a fare cose serie?!?
No...Non c'è verso! Non ce la faccio! Se devo cucinare, non riesco a non far diventare anche questo un motivo di svago! E' una sorta di difesa personale, lo ammetto.
E alla fine, tutto il frigorifero ha fatto la ola quando ho convocato riunione (per approfittare della frescura derivante dall'interno dell'amato elettrodomestico!) ed ho sentenziato: Oggi Insalata!
All'appello i soliti ingredienti, più una bella dose abbondante di fantasia delirante. Sì, per quest'ultimo ingrediente è indubbiamente necessario il clima di questi giorni! Oppure basta vivere in qualche posto in cui le previsioni del tempo di solito non servono (NdMC: ogni riferimento alle foodbloggers che dall'estero frequentano queste pagine Non è puramente casuale! ^__*)

Avevo già addocchiato da un po' il Contest "L'Arte in Cucina" delle Sorelle in Pentola e l'ho sempre trovato decisamente stuzzicante! Mi ero già tuffata a cercare spunti:: Kandinsky, Andy Warhol, Magritte, Dalì, Picasso, e tanti tanti altri, passando per i nostri Michelangelo, Giotto, Leonardo...
Niente.
Serviva sto caldo per farmi venire in mano tutti insieme i colori della mia tavolozza!
Ed oggi ho visto che in mano avevo tutto per trasformarmi nella brutta copia al femminile di...Udite, udite! Van Gogh!
Ehm...Ecco. Ora mi sto vergognando. Ora che è tutto passato, che l'insalata è già stata mangiata da un po'. Ma è sera ed è tornato il fresco. E' solo questo il vero motivo del mio rinsavire!
Oggi avevo una foga tutta diversa. E mi son messa a tagliare pomodori e mozzarella, olive e champignon come se stessi davvero facendo qualcosa di straordinario!
Delirio! Ma in fondo c'è chi dice che l'arte arriva dalla follia, no?
...E non ditemi che non avete mai pensato di essere d'accordo con questa teoria vedendo certi quadri di Picasso o i celebri ritratti di un Salvador Dalì con lo sguardo allucinato!

Ok. Rompo gli indugi e vi presento la mia...

Insalata Van Gogh





Cosa dite? Non vi sembra un quadro?!?
No? Uhm....
Magari sistemando un po' meglio gli ingredienti...



Ahahahahaha! Ecco la brutta copia dei "Papaveri" di Vincent Van Gogh, posta accanto all'originale!

L'unica cosa cotta di questa insalata sono gli champignon, che ho semplicemente mondato per benino, tagliato a piccoli pezzetti e messi a cuocere per un quarto d'ora a fuoco basso con un poco di acqua nella pentola. Il resto sono semplici pomodori e insalatina freschi, che ho solo lavato e tagliato, della mozzarella tagliata a fette e delle olive denocciolate in salamoia che ho tagliato a metà. Per fare la parte centrale scura di alcuni dei papaveri, ho usato la parte delle lamelle degli champignon, che rimane più scura!
Ovviamente, finita la mia opera e fatte le dovute foto, ho tagliato ulteriormente i pomodori e la mozzarella, ho versato il tutto in una capiente terrina, ho aggiunto altra insalata e condito con olio extravergine d'oliva e sale!


Ed ovviamente, con questo mio delirio,
partecipo al
Contest "L'Arte in Cucina",
promosso da Chiara ed Angela Maci, ossia
Le Sorelle in Pentola!



lunedì 23 agosto 2010

Frittata verde di zucchine

Alzi la mano chi non è mai stato sgridacchiato a tavola dalla Voce di Mamma con un "Non giocare con il mangiare!".
...Come sospettavo: un deserto.

Io tutto sommato non ricordo questa come una frase ricorrente nella mia infanzia. Evidentemente ero già sulla buona via della perdizione (destinazione: Girone Golosi!). Certamente però ancora adesso la voglia di giocare non mi manca! E probabilmente mi metterei a tracciare crocette o piccoli cerchi nelle caselle di un "tris" improvvisato su una spianata di purè ancora fumante, assecondarndo l'istinto giocoso del "bambino monello" di turno. Passerei dalla parte del torto? Boh...forse. Ma in fondo è dalla fantasia che nasce e cresce l'inventiva, anche quella che poi ci fa fare passi avanti nel lavoro di adulti, nella società, nelle relazioni interpersonali... Perchè non assecondare questi slanci? In fondo il purè bollente non può esser mangiato. Che male c'è, nell'attesa, a farlo diventare la sabbia di un immaginario bagnasciuga? Sì, ok...niente castelli di purè, però... una partitina a tris, qualche disegnino da cancellare con la forchetta...Si può fare la pista delle biglie su cui far correre i piselli di contorno?!
Ecco. Io ora son nell'età in cui si dovrebbe cucinare.
Solo cucinare.
E redarguire chi gioca.
...
Mi ci vedete?!
Naaaahhhhhh!
Appunto.
Ecco. Oggi dovevo cucinare qualcosa...giusto perchè sfamarsi, tutto sommato, serve. In realtà avevo voglia di giocare.
Credo di avere unito l'utile al dilettevole lasciandomi conquistare dai colori di quel che il mio frigorifero offriva (grazie anche a Mamma che mi ha rifornita di fiori di zucca splendidi, che userò anche in altre ricette più serie, of course!).
Intanto però vi rendo partecipi del mio slancio creativo di finta adulta! Magari con questa ricetta vi dò qualche spunto per giocare in cucina coi bambini...prima di mettersi tutti a tavola!

Frittata verde di zucchine



Ingredienti:
una zucchina
un uovo (useremo solo l'albume...strano, eh?)
grana padano
due fiori di zucca
un pizzico di origano essiccato
sale

Lessiamo la zucchina tagliata a rondelle. Mentre la zucchina si cuoce, puliamo i fiori di zucca e li dividiamo in strisce. Li appoggiamo a raggera su una padella antiaderente, badando che la parte più colorata sia rivolta verso il basso. Quando la zucchina è cotta, prendiamo una rondella e l'appoggiamo al centro della padella, così da "disegnare" un fiore.
Prendiamo altre rondelle di zucchina e le priviamo della parte esterna. Usiamo quindi solo la polpa, appoggiandola sulle strisce di fiori di zucca in modo da appiattire i fiori contro la padella. In questa maniera eviteremo che la nostra composizione si scomponga.
In una ciotola schiacciamo le restanti rondelle, fino a farle diventare una poltiglia. Rompiamo l'uovo ed uniamo solo l'albume al composto di zucchine. Sbattiamo bene gli ingredienti ed uniamo al composto anche una cucchiaiata generosa di formaggio grattugiato ed un pizzico di sale.
Versiamo delicatamente il composto nella padella e cuociamo come si fa con una normalissima frittata, ma sarà bello, girandola nella padella, scoprire com'è carino quel fiore sul prato!

PS: ...io mi son divertita parecchio anche a vedere l'uovo spaccarsi esattamente nel senso della lunghezza! L'ho dovuto immortalare nella foto, non ho resistito!!! ^__*

domenica 22 agosto 2010

Tiramisù alle pesche ...e un po' di musica!

Io amo i dolci. Soprattutto quelli al cucchiaio.
La mia passione per la cucina nasce più che altro come passione per il mangiare. E se c'è qualcosa a cui so rinunciare poco, quel qualcosa è davvero un dolce al cucchiaio. Il dolce è una tappa praticamente fissa dei menù della cena al ristorante o in pizzeria, e posso anche aver mangiato quattro cinghiali interi (in perfetto Obelix-style) che un posticino per un tiramisù, una panna cotta, una crema catalana... cascasse il mondo, lo trovo! Ed oltretutto, non so se avete notato, la mia predilezione è per i dolci ipercalorici!!! Uffffff si vive una volta sola! Fateme magnà!
Inoltre diciamo che così facendo ho anche ottimizzato l'organizzazione del mio arrivo nell'aldilà: non farò perder tempo a nessuno. Appena arriverò alla reception del Saint Peter's Hotel dirò direttamente che per me è già stato prenotato da tempo. Prenderò l'ascensore per scendere fino al piano dei golosi. E credo sarò in ottima compagnia!
Dunque diventa anche una questione morale, per non deludere le ormai chiare aspettative del Creatore, assecondare la mia golosità, e quindi le permetto di far capolino anche a Casina di tanto in tanto. E questa è una di quelle volte.
Il dolce in questione è uno dei miei storici: credo di aver avuto tredici o quattordici anni quando l'ho sperimentato la prima volta. E da allora è rimasto uno dei miei Must.
Questa volta fingo di farlo solo per assecondare le richieste più o meno velate di Mamma. In realtà sto proprio attraversando un periodo in cui ho poca voglia di cucinare e tanta voglia di mangiare dolci. Possiamo dire che quindi il momento è ideale: pochi minuti ai fornelli, un dolce fresco e tutto sommato neanche così pesante da poter esser di troppo a fine pasto, un'ottima golosità per la merenda di metà pomeriggio...sempre che dal pranzo ne avanzi un po'! E poi, dato che servono le pesche, questo è proprio il momento perfetto!

Ah...vi devo dire anche della musica, avete ragione!
Ecco. Mi piace lo stile retrò di questa mia Cucina virtuale e negli ultimi giorni ho fatto qualche piccola aggiunta: ho aggiunto un piccolo blocknotes per ringraziarvi per i vostri commenti, una bella svegliotta tonda e rossa per tenere d'occhio l'ora (anche se sono a caccia di un calendario perpetuo che magari riporti anche l'almanacco con il santo del giorno... Magari qualcuna di voi mi sa dare qualche indicazione utile a riguardo!).
Ma la cosa che più mi entusiasma è quel che mi ha fatto spendere due giornate su youtube immersa in un'atmosfera degna di Grease, Happy Days e Dirty Dancing!
Ho acceso la Radio di Casina!!! Ho fatto una selezione di una trentina di canzoni americane del periodo a cavallo fra gli anni '50 e gli anni '60 (esattamente la più vecchia è del '57 e la più recente del '65) e credo che presto ne farò un'altra, con musica italiana. Spero l'idea vi piaccia! In ogni caso ho predisposto che la musica parta solo su richiesta, perchè possiate scegliere voi se e da quale musica farvi accompagnare mentre vi leggete cosa combino fra forno e fornelli!


E, per tornare a bomba restando in tema, eccovi la ricetta del mio dolce!

Tiramisù alle pesche



Ingredienti (per 4 coppette) :
100 grammi di zucchero
50 grammi di farina
mezzo litro di latte
una bustina di vanillina
3 uova
3 pesche mature
savoiardi
ancora un po' di latte (gh!)
brandy

Mettiamo in una pentola lo zucchero, la farina e i tuorli delle uova. Mescoliamo e accendiamo il fornello a fuoco basso. Mescoliamo aggiungendo il mezzo litro di latte, poco a poco ed in modo da non formare grumi (consiglio sempre e spudoratamente di usare la frusta). Quando il tutto inizia ad avere una consistenza più cremosa, aggiungiamo la vanillina e continuiamo a mescolare, finchè la crema pasticcera è pronta!
Spegnamo il fornello e dedichiamoci ora alle pesche privandole della buccia e tagliandole a pezzettini, ma stavolta non scordiamoci della pentola: ogni tanto diamo una girata alla crema, giusto per controllare che non si solidifichi in superficie.
Quando abbiamo finito anche con le pesche, non ci resta che mettere l' "ancora un po' di latte" in un piatto fondo e aggiungerci un pochino di brandy per aromatizzarlo.
Ora dobbiamo semplicemente comporre il dolce. Io ho scelto di servirlo in coppette monoporzione, anche se toglie il misterioso fascino dell'avanzo da contendersi!
Intingiamo un savoiardo nel latte e lo disponiamo sul fondo della coppetta in modo che la copra. Ovviamente se serve lo tagliamo a misura! Se vogliamo comporre il dolce in un contenitore grande, aggiungeremo savoiardi accostandoli fra loro fino a coprire il fondo intero del recipiente.
Fatto ciò, versiamo sui biscotti uno strato di crema pasticcera. Copriamo la crema con uno strato di frutta a pezzetti e facciamo un altro strato di biscotti bagnati. Proseguiamo con altra crema ed altre pesche a dadini.
A questo punto nascondiamo il dolce in frigorifero e cerchiamo di non pensarci fino a che non dovremo portarlo in tavola!

Nota: Le mamme che preferiscono evitare liquori nei dolci, possono semplicemente eliminare il brandy per fare il dolce in una versione più soft, oppure sostituire il mix latte-liquore con del succo di frutta alla pesca!

mercoledì 18 agosto 2010

Bicchierino dolce al melone

Ebbene, sto recuperando la carenza di dolci e dolcetti nel mio neonato blogghino!
Ed oggi è stata la volta di questo dessert particolare, nato dal fatto che nel mio frigorifero aleggiava un ottimo profumo di melone.
In verità l'intenzione iniziale era di fare qualcosa con le pesche noci gialle, ma poi...la vocina del melone...ed il profumo di cannella ancora sotto il naso (visto che mi ero appena pappata l'ultima sfogliatina). Ho dato una rapida occhiata a quel che potevo usare e poi ho preso uno dei bicchieri da cucina. Sì. Un bel bicchierino cremoso! Un dolce al cucchiaio che mi fa sentire ancora in vacanza!
Ovviamente appena ho deciso di farmi un dolcetto fresco e decisamente estivo, il cielo s'è infittito di nuvole...giusto perchè Mr. Murphy non può certo esser smentito da una tizia qualsiasi come me, no?!
Beh. Al melone andava bene anche il cielo nuvoloso. A me andava bene lo stesso il melone. A Fedora, la mia kenthya alta più di due metri, è piaciuta così tanto questa ventata estiva che ha voluto partecipare anche lei e s'è messa in posa nelle foto assieme al melone, a far da cornice con le sue foglie al mio...

Bicchierino dolce al melone



Ingredienti per ogni bicchierino:
una fetta di melone
125 grammi di yogurt alla pesca
50 grammi di philadelphia
un cucchiaio scarso di zucchero
3 frollini al cacao
un cucchiaio abbondante di marmellata di lamponi
cannella

In una ciotola versiamo lo yogurt, il philadelphia e lo zucchero. Mescoliamo bene fino ad ottenere una crema omogenea (io ormai uso quasi sempre la frusta, se voi non la usate di solito, fate un'eccezione questa volta: vi risparmierete tanto lavoro! ^_* E poi la frusta non è neanche un utensile troppo scomodo da pulire!).
Tagliamo una fetta di melone, priviamola dei semi e della buccia e la tagliamo a pezzettini piccoli piccoli. In una ciotolina mettiamo il melone tritato e lo aromatizziamo con la cannella, mescolando bene.
Dimentichiamoci pure di questa ciotola per dedicarci stavolta ai biscotti. Li dobbiamo sbriciolare, lasciando comunque qualche pezzetto un pochino più grande.
A questo punto abbiamo fatto tutto quel che ci occorre per comporre il nostro dessert!
Iniziamo versando nel bicchiere un po' di biscotti sbriciolati. Poi mettiamo uno strato corposo di crema di yogurt e, a seguire, la marmellata. Continuiamo con un altro strato di crema, uno di melone alla cannella ed ancora crema di yogurt.
Per concludere l'opera, mettiamo un cucchiaino di melone aromatizzato al centro del bicchierino a far da decorazione e ultimiamo con una spolverata di briciole di biscotto al cacao.

Note: io ho usato la marmellata di lamponi, ma credo ci starebbe molto bene anche la marmellata di fragole o quella di ciliegie. Se invece vogliamo un gusto più avvolgente...beh...sostituiamo la marmellata con la nutella!!!
Quasi quasi me ne faccio uno con la nutella...

E con questo dessert partecipo alla raccolta di Menta e Cioccolato

martedì 17 agosto 2010

Sfogliatine di mele e uvetta

Home sweet home.
Ho passato una settimana lontana da Casina, una settimana in cui oltre a vedere posti nuovi e che mai avrei pensato di visitare, ho fatto i conti con una cucina non mia, messami a disposizione da coloro che mi ospitavano.
Polì era curiosa di sperimentare i miei muffins e si era illuminata vedendo gli sformatini di riso e melanzane qui nella mia cucina virtuale. Fra una passeggiata e una gita, abbiamo comperato uno stampo da muffins, in modo da fare entrambe le cose. Ma il dramma era dietro l'angolo! Sarà stato lo stampo in silicone? Non credo. Forse allora il forno... Sta di fatto che i muffins, pur venendo, sono stati un'agonia. La lievitazione sbilenca che ha dato come risultato protuberanze insolite sulla cima dei dolci, al posto delle solite e delicate cupolette spaccate; la cottura infinita, che ci ha costretto ad una veglia davanti al forno decisamente troppo lunga per i miei gusti... Insomma, doveva essere una cosa simpatica e conviviale ed è stata un'Odissea che davvero mi ha messo in crisi sotto vari aspetti.
E poi non è possibile che l'unica volta in cui non mi vengono bene sia proprio quando devo far bella figura!!! Eh!

Sono tornata a Casina covando una sottilissima voglia di rivalsa, su di me e sui muffins!

Oltretutto il ritorno è stato un traumatico passaggio dall'estate più calda all'autunno inoltrato, con il cielo più che nero a gettar sul mondo secchiate d'acqua gelida!
Ecco...Avevo voglia di consolarmi.
Al supermercato mi sono pure comperata 3 tavolette di cioccolato fondente (segno evidente di una depressione comodamente rannicchiata sullo zerbino dell'Anima, lì ad aspettar festosa che la porta s'aprisse...fetente!)
Ma dovevo cucinare: troppo facile cavarsela mangiando un pezzo di cioccolato! Dimostrare. Non semplicemente Distogliere i Pensieri.
No, i muffins no. Ho optato per una più rassicurante e coccolosa sfogliatina, con quel sapore di cannella e mele che sa di Mamma, calduccio e...autunno, la stagione che ho nel cuore (piogge a parte, s'intende!)
Le sfogliatine sono venute davvero bene e, ormai riappacificata con il mondo (nel frattempo è pure uscito un briciolo di sole), ho deciso di dare il colpo di grazia alle insicurezze: Muffins!
Li ho preparati semplici semplici, con un cuore di marmellata di more. Deliziosi si gonfiavano omogenei nel mio adorato forno mentre io già mi scioglievo davanti alla pace ormai fatta.
Mi son messa a fare le fotografie alle sfogliatine, che profumavano la cucina di cannella. Concentrazione, ho il braccio che trema, la luce non ideale, cerchiamo un sostegno a sto polso che mi duole...concentrazione, concentrazione....
Finite queste foto potrei anche fotogr... Mi si sbarrano gli occhi, guardo il forno. Noooooooo! I muffins!!!!!!!!!!!!
Li ho ripescati dal forno in tempo. Non sono bruciati ma....No...quelli non si possono fotografare.
Ecco. Ormai temo di aver innescato la maledizione del muffin.

Almeno posso condividere con voi la ricettina facile facile delle mie

Sfogliatine di mele e uvetta



Ingredienti:
2 mele
un rotolo di pasta sfoglia (in formato rettangolare)
una manciata di uvetta
un cucchiaino di cannella
un cucchiaio di zucchero (possibilmente di canna)
un uovo o del latte

Come prima cosa bisogna lavare le mele, sbucciarle e taglierle a pezzetti. Si fan cuocere in un pentolino con un poco d'acqua insieme all'uvetta.
Nei dieci minuti di cui le mele hanno bisogno per perdere la loro croccantezza, srotoliamo la pasta sfoglia e la posizioniamo sulla teglia lasciandola sulla sua carta da forno. La tagliamo in quadrati di circa 12 cm di lato, accendiamo il forno sui 200° in modo che si riscaldi e torniamo a guardare le mele nel nostro pentolino. Quando le mele sono morbide si aggiungono la cannella e lo zucchero e si ultima la cottura mescolando.
Togliamo il pentolino dal fuoco prima che lo zucchero si caramelli e posizioniamo un cucchiaio di ripieno al centro di ogni quadrato di pasta sfoglia.
Ora non ci resta che chiudere le sfogliatine, prendendo un angolo del quadrato e ripiegandolo verso il centro. Lo posiamo sull'impasto e facciamo la stessa cosa con tutti gli angoli, creando i nostri fagottini. Una volta chiusi tutti i dolcetti, li spennelliamo con della chiara d'uovo o del latte, in modo che in cottura s'indorino.
Ci vorrà poco: solo un quarto d'ora e potremo gustare la bontà di questi dolcetti!

giovedì 5 agosto 2010

Sformatini di riso e melanzane

Io non so se anche a voi capita la stessa cosa che capita a me, ma quando arrivo in cucina, stanca e svogliata e con una fame da lupacchiotta, mi ingarbuglio sempre a cucinare cose che non son pronte in meno di un'ora.
Almeno c'è di buono che cucinare mi rilassa e, il più delle volte, mi toglie il senso di vuoto allo stomaco. Sarà perchè mi concentro su quel che faccio, o forse già gli odori del cibo danno quiete al languore? Mah...sia quel che sia, ieri mi son trovata a cucinare degli sformatini di riso. Avevo voglia di mangiare il riso ed avevo un paio di melanzane da sistemare una volta per tutte! Beh, il binomio mi ispirava fiducia e tutto sommato mi stuzzicava la fantasia del momento.
Ho guardato l'ora e mi son rassegnata: anche stasera si cena tardi! ...Ed in effetti così è stato! Ma ne è valsa la pena, devo dire!
Ho pulito le due melanzane canticchiando il famoso "sciacquooo" che anche senza lo shampoo di Giorgio Gaber ci stava bene (ed alle melanzane immagino abbia fatto un gran piacere!) ed ho dato inizio ai lavori per i miei...

Sformatini di riso e melanzane



Ingredienti:
2 melanzane globo
200 grammi di riso
un bicchiere di passata di pomodoro
un pizzico di basilico tritato
3 sottilette
olio d'oliva
burro
sale

Innanzitutto puliamo le melanzane e le tagliamo a fette spesse circa 3mm. Le facciamo lessare (io preferisco sempre cucinare la verdura a vapore) ed, una volta cotte, le lasciamo raffreddare.
Intanto prepariamo il riso. Lo mettiamo in una pentola con un filo d'olio e lo facciamo tostare appena, fino a che non diventa trasparente; quindi aggiungiamo acqua e giriamo fino a che non si è assorbita. Aggiungiamo altra acqua e giriamo...insomma...facciamo un risotto! Aggiungiamo anche la passata di pomodoro ed il basilico tritato. Tagliamo a quadretti le fette di una mezza melanzana e, quando il riso è quasi cotto, aggiungiamo anche la verdura nella pentola. Mescoliamo ben bene e regoliamo di sale.
A fuoco spento e riso ormai cotto, aggiungiamo in pentola una noce di burro e mescoliamo fino a farla sciogliere completamente.
Ora possiamo dedicarci allo stampo, ma prima accendiamo il forno a 190°, in modo che si scaldi.
Dicevamo...Io ho usato uno stampo da 12 muffins per avere degli sformatini di dimensioni ridotte, carini da proporre anche come antipasto, volendo. Ovviamente si può anche usare uno stampo da plumcake, o uno stampo classico da ciambella. Tutto sta all'ispirazione del momento e alle eventuali esigenze che avremo per servire in tavola il nostro piatto!
Io ho imburrato il mio stampo da 12 muffins ed in ogni "ciotolina" ho posizionato un pezzo di melanzana a coprire il fondo e due strisce per foderare le pareti, facendole aderire bene.
Ora dobbiamo riempire ogni formella con il risotto alle melanzane che abbiamo preparato prima e, aiutandoci con il fondo di un cucchiaio o con una forchetta, pressiamo bene il riso.
Per aggiungere un po' di sfizio, possiamo tagliare ogni sottiletta in quattro quadretti ed appoggiare un quadretto su ogni sformatino.
A questo punto, tutto è fatto e, se il forno è già in tempreatura, non ci resta che infornare ed aspettare circa un quarto d'ora. Se come me non avete la lavastoviglie, è giusto il tempo necessario per iniziare a lavare le pentole che abbiamo sporcato per cucinare le melanzane e fare il risotto!!!

Nota: Questi sformatini sono buoni caldi, ma lo sono altrettanto anche freddi e poi...vedete voi come servirli: se appoggiandoli da un lato o dall'altro!!! Io li trovo graziosi in entrambe le versioni!




Post Scriptum: ...E già che ci sono, con questa ricetta partecipo al concorso di Olio e Aceto!


...ed anche al "Contest Per Bene" organizzato da Sonia


mercoledì 4 agosto 2010

Gateau di patate con salsiccia e spinaci

Solitamente l'estate esige cibi freschi e leggeri.
...Pare che io sia qui per stupirvi... E così vi propongo un bel piattino dal sapore d'autunno!!!
Sinceramente non ve lo so dire che cosa mi è passato per la testa ieri sera: ero stanca e avevo fame, ho fatto una rapida ispezione di credenze, frigorifero, freezer e ho deciso di fare la cosa più lunga e autunnale che potessi fare con ciò che avevo in casa, autocostringendomi ad un'agonia bella e buona.
Mah... Alle volte son proprio strana!!!
In ogni caso bisogna ammettere che mangiato freddo, l'ho trovato persino più buono che sfornato da poco. Ed è stato apprezzato anche dai Parents!
Ma sì, dai! Alla fine potrei anche considerarlo un bel piatto unico anche per l'estate, ma trovo doveroso dare qualche accorgimento cui attenersi nella stagione del sole: quando il forno è in funzione...spalancare le finestre della cucina, scappare dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle e rifare capolino solo quando trilla il timer!
Detto questo, eccovi il mio

Gateau di patate con salsiccia e spinaci



Ingredienti:
1 kg di patate lesse
200 g di salsiccia
150 g di spinaci
100 g di emmenthal
50 g di burro
3 uova piccole (o 2 uova medio-grandi)
olio extravergine d'oliva
pangrattato
sale
pepe
Nota: la ricetta vorrebbe anche un bel po' di grana padano grattugiato. In realtà il mio frigorifero ne era sprovvisto, quindi io ne ho fatto a meno, ma son rimasta soddisfatta comunque!

Lessate, sbucciate e tagliate a tocchetti, le patate vanno totalmente disintegrate con l'apposito schiacciapatate. Ovviamente raccogliamo la polpa in una terrina abbastanza capiente. Aggiungiamo quindi un uovo alla volta e mescoliamo bene. Uniamo il burro fatto precedentemente sciogliere e, se l'abbiamo previsto, anche il formaggio grattugiato. Regoliamo di sale e di pepe, mescoliamo bene e poi possiamo scordarci per un po' della nostra terrina: ora dobbiamo pensare alla farcitura!
Prendiamo le salsicce e le priviamo della pelle. In una padella, possibilmente antiaderente, mettiamo un filo d'olio extravergine d'oliva, gli spinaci e la salsiccia spezzettata.
Piccola parentesi: Se vogliamo possiamo mettere un pochino di pepe anche qui, ma valutate secondo i vostri gusti e secondo la concia della salsiccia. Se è già abbastanza speziata e saporita, evitiamo di aggiungere sale e pepe. Volendo potremmo aggiungere del grana anche nella padella, ma io non l'avevo...semmai fatelo voi! E anche in questo caso se mettiamo grana, evitiamo di mettere sale: rischieremmo di compromettere il buon gusto del nostro gateau.
Chiudo parentesi e riprendo.
Facciamo cuocere per qualche minuto in modo che i sapori si amalgamino bene ed aggiungiamo acqua all'occorrenza.

Mentre nella padella cuociono carne e verdure, noi dobbiamo imburrare la nostra teglia e cospargerla di pangrattato. Io ho usato una teglia tonda di diametro 26 col bordo a cerniera. L'avessi avuta di un diametro un poco inferiore, forse sarebbe stato meglio!
Quando la salsiccia risulta ben cotta, spegnamo il fornello e lasciamo riposare. Intanto iniziamo a stendere poco meno della metà del nostro impasto di patate sul fondo della teglia, creando uno strato uniforme.
Fatto questo, stendiamo fettine sottili di emmenthal a ricoprire lo strato di patate, lasciando libero il bordo per circa 2 centimetri. A questo punto possiamo accendere il forno, in modo che si scaldi. Deve arrivare a 200°.
Versiamo al centro della teglia quel che abbiamo fatto cuocere in padella e lo spargiamo in modo uniforme sulle fette di formaggio. Ora non ci resta che coprire tutto quanto (bordi compresi) con l'impasto di patate che c'è avanzato, cospargere la superficie con altro pangrattato e far cadere qua e là dei piccoli ciuffetti di burro. Inforniamo e pazientiamo per mezz'ora.
E poi... A tavola!!!
Caldo è buono, ma freddo forse lo è anche di più!...Quindi cerchiamo di avanzarne un po' per il prossimo pasto! ^__*

domenica 1 agosto 2010

Pasta con trota e zucchine

Sarà che le zucchine sono zucchine e mi piacciono alquanto; sarà che questo piatto, con i suoi colori pastello, mi fa ricordare i primi soli e l'aria frizzantina della primavera; sarà che fra pasta, verdure e pesce, questo è considerabile dalla sottoscritta un piatto unico (ehm...ammetto anche di abbondare nelle quantità: di solito metto pasta per una porzione e condimento per tre buone forchette, quindi questo è un piatto unico per forza di cose! ^_*)...in ogni caso io trovo questo piatto davvero gratificante: gustoso, colorato, leggero e anche rapido da fare!
Ideale per l'estate e per quando si ha poco tempo (o poca voglia) di mettersi ai fornelli!
...Ed infatti io ieri stavo così!
Sono entrata in cucina dicendomi "Eppure dovrò sfamarmi!". Ho aperto il frigorifero per vedere che aria tirava (...fredda, ovviamente!) e per vedere cosa, dai vari ripiani, mi ammiccava maggiormente.
Avevo un filetto di trota salmonata che aspettava giusto me, mentre dal lontano reparto verdura mi ha chiamato la zucchina. "Sì, ci stai bene!" ho pensato. L'ho presa e...l'ho fatta a fettine! E mi vien da credere che forse, se avesse saputo prima che fine le avrei fatto fare, avrebbe occhieggiato meno, poveretta! Del resto io mi dovevo sfamare e lei cromaticamente era davvero perfetta! Oltretutto già pregustavo il binomio armonioso dei gusti. Dunque...

Pasta con trota e zucchine



Ingredienti (per 2 persone):
200 g di pasta corta (io ho scelto i fusilli)
circa 200 g di trota salmonata, filetto
una zucchina
rosmarino
olio extravergine d'oliva
sale

Come prima cosa, dopo aver fatto l'appello degli ingredienti, bisogna tagliare la zucchina a fettine sottili. Io avevo due zucchinette piccole, del diametro di circa 2 centimetri, quindi ho appunto tagliato tante rondelline. Avessi avuto delle zucchine di dimensioni più normali, avrei certamente tagliato la zucchina in quattro spicchi prima di procedere a tagliar le rondelle, per avere dei pezzi più piccoli e quindi più comodi alla cottura, nonchè al palato!
Si mettono a cuocere le zucchine in una padella con un po' d'acqua, il rosmarino tritato e un cucchiaino d'olio extravergine d'oliva. E, fatto ciò, si mette sul fuoco anche la pentola per la pasta.
Mentre le zucchine si cucinano (ogni tanto bisogna girarle, eh! Non distraiamoci!) e l'acqua nell'altra pentola inizia a scaldarsi, si deve pulire il filetto di trota salmonata. Accertiamoci di aver tolto tutte le spine e separiamo la carne dalla pelle. Aggiungiamo il pesce alle verdure, mettiamo un pizzico di sale e, se serve, aggiungiamo anche un po' d'acqua. Le zucchine devono essere cotte a puntino: non molli da sfaldarsi e non certo croccanti! Ricordiamoci che quando i fusilli son cotti, devono esserlo anche le zucchine! Nella padella sono loro a segnare il tempo: il pesce si cuoce in fretta!
Nell'altra pentola invece, il tempo corre rigoroso col tic-tac dell'orologio, dopo che abbiamo buttato la pasta nell'acqua bollente.
Quando i fusilli son cotti, scoliamo la pasta e la trasferiamo in padella con gli altri ingredienti per mescolare fra di loro gusti e colori.
E a questo punto, non ci resta che metterci a tavola!!!

Note: Questa ricettina si fa ancora più sfiziosa se al condimento aggiungiamo un cucchiaio di Philadelphia ed un cucchiaino di yogurt bianco, facendo sciogliere bene il formaggio ed amalgamando il tutto in un'unica cremina delicata. Attenzione però: questa crema rende meno pronunciato il sapore del pesce. Occhio quindi alle quantità: i gusti devono sempre risultare ben bilanciati. Se vogliamo un gusto più marcato, evitiamo la crema; e facciamo altrettanto se magari abbiamo messo poco pesce!


Con questa ricetta (nella versione di base)
partecipo al "Contest Per Bene" di Sonia

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